martedì 25 agosto 2015

il mio anno 1976 - Giro d'Italia del '76 e ricordi

Anno 1976.. un anno molto importante per la mia vita. Un giro d'Italia che ho seguito personalmente con la mia futura moglie (ora ex), lungo la salita tremenda del Ciocco in Toscana nella zona Garfagnana (vedi in fondo qui). L'ultimo giro d'Italia vinto da Felice Gimondi, nostro grande atleta orgoglio italiano! In questo articolo viene raccontato quel giro del '76.. ormai lontano, perso nell'oblio dei ricordi... andatosene via con la nostra gioventù...
Garfagnana - verso il Ciocco
Il calendario dettagliato del 1976: altervista.org/calendario/1976-01

Giro d'Italia 1976:

Felice Gimondi indossa la maglia rosa. A trentaquattro anni di età è intenzionato a portare a tre i suoi successi al Giro. Sente di poterci riuscire, di poter firmare l'impresa. Dal podio di Milano lo separano quattro tappe. 
La prima rappresenta l'insidia maggiore. L'arrivo è alle Torri del Vajolet. E' il tappone dolomitico del Giro del 1976. E' il 9 giugno. I colli da scalare sono quattro: Staulanza, Falzarego, Gardena, Sella. Poi l'erta finale, su strada sterrata, che porta al Gardeccia, ai piedi delle tre torri. Il successo di giornata premia il coraggio di Andres Gandarias. Lo spagnolo prende il largo sul terreno che gli è più congeniale e nessuno lo riacciuffa più. La corsa vera è alle sue spalle. Ad animare la sfida sono tre corridori: Gimondi, Bertoglio e De Muynck. 
Gli ultimi due riescono a mettere in difficoltà il leader della corsa. Attendono lo strappo finale. Lo sterrato fa il resto. Alta andatura con scatti ripetuti su salita ripida... I due chilometri finali fanno impallidire anche lo scalatore più esperto. Bertoglio fa sua la piazza d'onore. Supera la linea di arrivo. Alza il braccio e sembra dire "ho vinto io". Probabilmente nessuno lo aveva avvisato che, davanti a lui, c'era Gandarias. Terzo è De Muynck, il nuovo leader. 
Gimondi lotta da solo. Il forcing finale gli permette di chiudere quarto. Ma non è più maglia rosa. 
Le parole più belle le raccoglie al traguardo: "Caro Gimondi, hai perso la maglia ma hai vinto il Giro!". All'orecchio dei più sembra un paradosso. Ma non per cantori e suiveur. Gimondi ha ceduto la "rosa" ma è rimasto saldamente in zona primato. Ha lasciato sullo sterrato del Vajolet qualche decina di secondi. Poteva andare peggio, molto peggio. 

Francesco Moser, Vajolet da leone:  
Francesco Moser in cima al Vajolet chiude ottavo. Si difende da leone. Al traguardo ruggisce. La sua rabbia esplode: "come si fa a proporre tappe del genere?" chiede ai "carovanieri" che si avvicinano a lui. Già l'anno prima aveva disertato il Giro perché ritenuto troppo duro. L'ultima salita le valeva tutte: l'arrivo era posto in cima allo Stelvio con Fausto Bertoglio a vestirsi di rosa. Nel 1976, Moser, torna a percorrere le strade d'Italia. Indossa la maglia tricolore conquistata nel Trofeo Matteotti dell'anno prima. Vince tre tappe: a Messina e a Varazze allo sprint e la cronometro di Ostuni. In Puglia, Moser, si veste di rosa per la prima volta nella sua carriera. A sette secondi finisce Gimondi. Il giorno dopo, il trentino, soffre di stomaco. L'arrivo è a Lago Laceno. Moser è in difficoltà. Tra i primi ad accorgersene è Eddy Merckx. Da un suo scatto nasce l'azione decisiva. Vince De Vlaeminck e Gimondi indossa la maglia rosa. 

Dopo il Vajolet:  
Il 10 giugno la tappa è tutta trentina. Si parte da Vigo di Fassa e si arriva al traguardo inedito delle Terme di Comano. Due le salite: Passo Manghen e Monte Bondone. Il terreno favorisce chi vuole mettere in difficoltà la maglia rosa. Dalla sera prima è indossata da Johann De Muynck. Il belga ha già vinto la tappa di Matera. Nel finale aveva raggiunto Marcello Osler, trentino e suo compagno di squadra. I due sembravano destinati a proseguire insieme fino al traguardo se, un salto di catena sui sassi della città vecchia, non avesse frenato Osler dando via libera a De Muynck. 

Tornando al 10 giugno:  
Giù dal Manghen Moser e Poggiali attaccano. Ai due si aggiunge Italo Zilioli che fora all'imbocco della Valsugana. I due "Sanson" improvvisano una cronometro a coppie. Il margine di vantaggio non mette però al sicuro la fuga. Gli inseguitori sono intenzionati a levare l'ossigeno a questa licenza offensiva. Moser è in lotta per la maglia rosa e altri, come il trentino, cullano le stesse ambizioni. Nel drappello, alle spalle dei battistrada, le rivalità vengono accantonate. Almeno per alcuni chilometri. Il gruppetto si riorganizza e il riaggancio è cosa fatta. Scattano Conati e Guadrini e concludono così a Comano Terme

A Bergamo riecco Gimondi!  
                
L'ordine di arrivo è regale: primo Gimondi, secondo Merckx, terzo Baronchelli, quarto Moser. A Bergamo Gimondi respira nuovamente aria di casa e di primato.
Il resto lo fa la cronometro di Arcore, il mattino dell'ultimo giorno di corsa. La vittoria parziale va a Joseph Bruyere. Gimondi compie il "miracolo": ribalta il Giro a suo favore. Torna in rosa per soli diciannove secondi. Poi sale sul podio di Piazza Duomo. Naturalmente "Felice"!


Omaggio al Campionissimo Felice Gimondi>>> http://zkahlina.ca/eng/
Giro d'Italia 1976 - Gimondi in rosa accanto ad un Merckx ormai in declino.
Felice Gimondi in rosa straccia finalemente Merckx. Dietro arranca un deludente Baronchelli
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13ª Tappa. Mercoledì 2 giugno, festivo (festa della Repubblica): 
la Porretta Terme > Il Ciocco - di Km. 146

Ecco un filmato che ho trovato su YouTube relativo a quella tappa del Ciocco, che ho menzionato qui sopra. Il giro d'Italia che ho seguito personalmente con la mia futura moglie (ora ex), lungo la salita tremenda del Ciocco in Toscana. TRA QUELLA FOLLA CI SONO ANCHE IO... ANCHE NOI...

 Dopo un acquazzone primaverile, di nuovo il sole con nebbiolina causata dai vapori dell'acqua piovana e il caldo. I corridori salivano a piccoli gruppetti, sporchi causa il maltempo, con facce scure, come dei marziani in un paesaggio da fantascienza. Solo gli urli di incitamento della folla dei tifosi, andata a piedi, come noi, fin lassù riportava alla realtà. L'esplosione massima di urli ha superato i decibel tollerabili quando i corridori sono transitati davanti e vicino a noi con Wladimiro Panizza in testa seguito da Gianbattista Baronchelli (Tista), Fausto Bertoglio (leggi la intervista a Bertoglio ai giorni d'oggi) e altri. (vedi l'ordine d'arrivo qui in basso) 
Contrasto notevole nella natura che fino a poco prima era stata quasi nel silenzio e nella tranquillità della lunga attesa. L'attimo finì presto.. troppo presto. 

Il viaggio di ritorno per Riccione, in automobile, sfiorando l'Abetone fu lungo... ma con il macchinone del nonno, con music-cassette stereo 8 incorporate, fu un divertimento!
Per la cronaca, la tappa fu vinta dal belga Ronny De Witte - vedi filmato e la classifica di tappa:

4h 29' 5"
0h 0' 2"
0h 0' 2"
0h 0' 3"
0h 0' 3"
0h 0' 3"
0h 0' 33"
0h 0' 33"
0h 0' 37"
10°
0h 0' 37"
11°
0h 0' 42"
12°
Alfio VANDI (ITA)
0h 0' 45"
13°
0h 0' 45"
14°
0h 0' 54"
15°
Eddy MERCKX (BEL)
0h 0' 56"

Le mitiche cassette "Stereo 8" menzionate qui sopra. Ritornano!
http://www.dagospia.com/rubrica
ASCOLTA UNA DELLE CANZONI DI QUESTO MIO RICORDO:

Barry White - You're the first, my last, my everything

Le "nostre" cassette Super 8 in auto:

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11ª Tappa. Lunedì 31 maggio : 
la Terni > Gabicce mare - di Km. 215
















Vince MENENDEZ (Antonio Menéndez) NEL NOME DI Juan Manuel Santisteban R.I.P..  

In questa tappa ero tra gli spettatori al traguardo a Gabicce mare. Guardando l'arrivo nel video: sul lato destro.

Anno: 1976 Data: 31.05.1976
Edizione n. 59 Tappa n. 11
Da Terni a Gabicce Mare per una lunghezza complessiva di 222 km
Arrivati 106 ciclisti
Vincitore Antonio MENENDEZ GONZALEZ in 05h 35' 47'' alla velocità media di 39.668 km/h 
Giro d'Italia - Ordini di arrivo e classifiche

Pos.
Ciclista (Nazione)
Tempo
Distacco
5h 35' 47"


0h 12' 47"  !!!
0h 12' 47"
0h 12' 47"
Eddy MERCKX (BEL)
0h 12' 47"
Tullio ROSSI (ITA)
0h 12' 47"
0h 12' 47"
Bruno VICINO (ITA)
0h 12' 47"
Roland SALM (SUI)
0h 12' 47"
10°

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